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Convivenza tradimento: la infedeltà è tutelabile come nel matrimonio?

24 novembre 2022

Convivenza tradimento: tra i doveri matrimoniali vi è anche quello alla fedeltà. La violazione di tale dovere può portare all’addebito della separazione ma anche, in alcuni casi, alla richiesta di risarcimenti die danni.

E nella convivenza il tradimento e l’infedeltà sono puniti?

Convivenza tradimento: l’infedeltà è tutelabile come nel matrimonio?
Convivenza tradimento: l’infedeltà è tutelabile come nel matrimonio?

Convivenza tradimento: l’infedeltà nel matrimonio

La richiesta di risarcimento del danno da parte del coniuge che sia stato tradito è molto frequente nelle cause di separazione. Non di rado i coniugi si affidano ad agenzie investigative per ottenere le prove del tradimento o chiamano a deporre testimoni. Rare però sono le sentenze che accolgono la richiesta risarcitoria.

Il risarcimento può essere riconosciuto quando il tradimento sia stato plateale e quindi abbia creato un danno all’immagine sociale ed anche una sofferenza morale significativa all'altro coniuge, circostanze che vanno provate rigorosamente.

Lo ha ribadito ancora di recente la Corte di Cassazione: il tradimento dell’obbligo di fedeltà coniugale determina un diritto dell’altro ad essere risarcito se solo si è realizzato con modalità offensive per chi lo subisce.

Se invece, la relazione “extra” è stata discreta, o addirittura confessata “solo dopo la separazione”, allora nessun risarcimento danni può essere chiesto al fedifrago.

Ma cosa dire del tradimento nel caso della convivenza? Esiste un obbligo di fedeltà reciproco?

Ma cosa dire del tradimento nel caso della convivenza? Esiste un obbligo di fedeltà reciproco? La risposta è notoriamente negativa, ma…..

La Corte di Cassazione è tornata, recentemente, a riaffermare il principio secondo il quale l’ostentazione dei rapporti amorosi con altri parteners, accompagnata dal disprezzo per il compagno/a col quale vi è uno stabile rapporto di convivenza, può integrare reato.

In assenza di un vero e proprio obbligo di fedeltà tra conviventi viene, comunque, riconosciuto un obbligo di rispetto reciproco, che è da intendersi violato se uno dei due conviventi viene umiliato pubblicamente.

Infatti, l’ostentata frequentazione amorosa con altre persone può essere una forma di violenza ed ingiuria di per sé stessa e, come tale, può integrare gli estremi del reato di maltrattamenti in famiglia.

Principio che viene a modificare sensibilmente l’interpretazione della legge sulle unioni civili che, non prevedendo l’obbligo di fedeltà tra conviventi, lascerebbe libero campo alla rottura del rapporto in qualunque momento, e per lo più senza conseguenze.

di Avvocato Alida Manfredi

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