Negoziazione assistita obbligatoria: cos’è e come funziona
La negoziazione assistita è un tentativo di conciliazione tra le parti assistite dai rispettivi avvocati. Nel momento in cui è obbligatoria, si tratta di una condizione di procedibilità dell’azione giudiziaria. Ciò vuol dire che chi intende agire in Tribunale dovrà in prima battuta invitare la controparte a raggiungere un accordo pacifico.
Solamente in caso di esito negativo di questo tentativo, sarà possibile procedere davanti al giudice per la causa vera e propria.
La procedura di negoziazione assistita richiede necessariamente la presenza degli avvocati di entrambe le parti.
Nel dettaglio, l’invito a partecipare alla negoziazione deve arrivare dall’avvocato della parte che intende agire in giudizio. Il destinatario dell’invito può aderire alla conciliazione attraverso una risposta inoltrata dal suo avvocato.
In questa ipotesi, quindi, entrambe le parti e i rispettivi legali, si siederanno intorno allo stesso tavolo con lo scopo di identificare una soluzione bonaria.
Se le parti siglano un accordo, a questo punto gli avvocati provvederanno a inserirlo in un verbale definito “convenzione di negoziazione assistita”, che avrà lo stesso valore di un titolo esecutivo, quindi della sentenza del giudice.
Nel caso invece questo non fosse possibile, gli avvocati redigono un verbale con esito negativo e sarà possibile proseguire in Tribunale senza alcun ostacolo.
La parte invitata inoltre, può anche decidere di non far pervenire nessuna risposta, facendo fallire la negoziazione per procedere in giudizio.
Per quali materie nel 2024 e 2025 la Negoziazione assistita è obbligatoria?
La negoziazione assistita è obbligatoria, secondo l’art. 3 del DL 132/2014, come condizione di procedibilità in specifiche controversie. In particolare, riguarda:
- Controversie per risarcimento del danno derivante dalla circolazione di veicoli e natanti, come incidenti stradali o marittimi;
- Domande di pagamento di somme di denaro non superiori a cinquantamila euro, indipendentemente dal titolo giuridico della richiesta.
- Procedimenti per ingiunzione, inclusa l'opposizione;
- Procedimenti per consulenza tecnica preventiva ai fini della composizione della lite (art. 696-bis c.p.c.);
- Procedimenti incidentali o di opposizione nell'ambito dell’esecuzione forzata;
- Procedimenti trattati in camera di consiglio;
- Azioni civili esercitate nel processo penale.
Il valore dell'accordo raggiunto
L'accordo ottenuto attraverso la procedura di negoziazione assistita, sottoscritto dalle parti coinvolte e dai rispettivi avvocati, assume valore di titolo esecutivo. Questo gli conferisce la stessa efficacia di una sentenza, permettendone l'esecuzione immediata, compresa l'iscrizione di ipoteca giudiziale. Per essere valido, l'accordo deve riportare il valore economico della controversia risolta, mentre gli avvocati sono responsabili di certificare sia l'autenticità delle firme sia il rispetto delle norme inderogabili e dell'ordine pubblico, assicurando che l'intesa sia conforme alla legge.
Ai fini dell'esecuzione, l'accordo deve essere integralmente riportato nel precetto, come stabilito dall’articolo 480, comma 2, del codice di procedura civile. Inoltre, per specifici atti che richiedono la trascrizione, come contratti soggetti a tale formalità, è necessaria l'autenticazione delle firme da parte di un pubblico ufficiale.
Infine, l'articolo 5 evidenzia anche un principio deontologico per gli avvocati: è considerato un illecito professionale contestare un accordo che l'avvocato stesso ha contribuito a redigere. Questo rafforza la centralità dell'integrità professionale e della coerenza nel processo di negoziazione assistita.
Negoziazione assistita risarcimento danni
La negoziazione assistita è obbligatoria per alcune controversie, rappresentando una condizione di procedibilità, ovvero un passaggio necessario prima di poter intraprendere un’azione giudiziaria. In materia di risarcimento danni, l’obbligo si applica in due casi specifici previsti dall’art. 3 del DL 132/2014:
Danni derivanti dalla circolazione di veicoli e natanti: Questo comprende tutte le controversie legate a incidenti stradali o marittimi, come richieste di risarcimento per danni materiali o fisici. Ad esempio, se un soggetto subisce un danno al proprio veicolo o lesioni personali in un incidente, prima di agire in giudizio deve necessariamente tentare una soluzione consensuale tramite la negoziazione assistita.
Domande di pagamento di somme di denaro fino a 50.000 euro: Questo obbligo si applica a tutte le richieste economiche che non superino il limite indicato, indipendentemente dal titolo giuridico della richiesta. Ciò significa che, oltre ai risarcimenti danni, rientrano in questa categoria anche richieste legate a inadempimenti contrattuali, restituzione di prestiti o crediti di varia natura. Se, ad esempio, il risarcimento richiesto per un danno da responsabilità civile ammonta a 40.000 euro, sarà obbligatorio tentare la negoziazione assistita prima di poter procedere in tribunale.
Questi due ambiti riflettono la volontà del legislatore di incentivare la risoluzione delle controversie in modo rapido e consensuale, riducendo il carico sui tribunali e offrendo alle parti una soluzione potenzialmente più economica e meno conflittuale. Negli altri casi di risarcimento danni non contemplati da queste disposizioni, la negoziazione assistita rimane una facoltà, ma non un obbligo.
Cosa accade se non si fa?
La negoziazione assistita è obbligatoria per legge in caso di risarcimento dei danni da circolazione di veicoli e natanti, o per il pagamento a qualsiasi titolo di somme che non superino i cinquantamila euro.
Facendo un esempio, chi intende chiedere un risarcimento perché è stato investito da una macchina, dovrà invitare la controparte a una negoziazione assistita con lo scopo di raggiungere un accordo bonario.
Lo stesso discorso è valido anche per chiunque intenda farsi restituire un prestito di importo inferiore a 50mila euro.
La negoziazione assistita, invece, non è obbligatoria nel momento in cui si procede con decreto ingiuntivo per crediti certi, liquidi ed esigibili e nei casi nei quali la legge prevede la mediazione.
Come spiegato in precedenza, la negoziazione assistita obbligatoria è condizione di procedibilità, quindi se non si fa il giudice non ha alcun potere di entrare nel merito della vicenda.
Ad esempio, se qualcuno arriva davanti al giudice per chiedere la restituzione di un prestito di 20.000 euro, ma senza prima avere tentato prima la strada della negoziazione assistita, non potrà ottenere alcun provvedimento favorevole.
Utilizzo della negoziazione assistita per separazione e divorzio
Secondo l’articolo 6 del Decreto Legislativo 132/2014, la negoziazione assistita da almeno un avvocato per ciascuna parte rappresenta un valido strumento per risolvere consensualmente questioni familiari delicate. Essa può essere utilizzata dai coniugi per regolare la separazione personale, lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio, oltre che per modificare le condizioni già stabilite di separazione o divorzio. Inoltre, è applicabile per accordi relativi all’affidamento e al mantenimento dei figli, sia minori che maggiorenni non autosufficienti, e per determinare l’assegno di mantenimento.
Nel caso in cui non vi siano figli minori, incapaci o economicamente non autosufficienti, l’accordo concluso può essere inviato direttamente al Procuratore della Repubblica, che, verificata la regolarità, rilascia un nullaosta. In presenza di figli con tali caratteristiche, invece, l’accordo deve essere esaminato per accertarne la conformità agli interessi dei minori prima di ottenere l’autorizzazione.
Gli accordi raggiunti attraverso la negoziazione assistita hanno pieno valore legale e sostituiscono i provvedimenti giudiziali nelle materie trattate. Devono essere trasmessi al Procuratore della Repubblica e, una volta approvati, agli ufficiali dello stato civile per le annotazioni necessarie. Nel caso in cui gli accordi includano patti immobiliari, questi diventano vincolanti e devono essere conservati negli archivi degli ordini degli avvocati. La mancata trasmissione o registrazione degli atti comporta sanzioni pecuniarie per gli avvocati, secondo quanto previsto dalla normativa. Recenti aggiornamenti legislativi hanno inoltre chiarito e regolamentato ulteriormente le modalità di trasmissione e registrazione di tali accordi nel sistema giuridico civile.
Conclusioni
La negoziazione assistita obbligatoria si conferma uno strumento centrale nella risoluzione delle controversie legali, specialmente in ambiti come i risarcimenti danni e le separazioni e divorzi. Grazie alla sua capacità di ridurre tempi e costi, offre alle parti un’alternativa valida e meno conflittuale rispetto al ricorso al tribunale. Tuttavia, è importante comprendere i limiti e le modalità di applicazione di questa procedura, soprattutto in riferimento ai casi in cui è prevista come condizione di procedibilità. La corretta gestione della negoziazione, supportata dall’assistenza degli avvocati, garantisce che gli accordi raggiunti abbiano pieno valore legale, assicurando tutela e certezza per entrambe le parti. Per questo, è fondamentale rivolgersi a professionisti qualificati per affrontare con successo questa fase cruciale della controversia.
FAQ sulla negoziazione assistita obbligatoria
- Quando è obbligatoria la negoziazione assistita? È obbligatoria nei risarcimenti danni derivanti dalla circolazione di veicoli e natanti e per richieste di pagamento di somme non superiori a 50.000 euro.
- È obbligatoria per tutte le separazioni e i divorzi? No, è utilizzata per separazioni e divorzi consensuali, ma diventa obbligatoria come condizione di procedibilità solo in alcune materie specifiche.
- Cosa succede se non viene esperita la negoziazione assistita quando obbligatoria? Il giudice non potrà entrare nel merito della controversia, e la causa sarà dichiarata improcedibile.
- Che valore ha l’accordo raggiunto tramite negoziazione assistita? L’accordo ha lo stesso valore di una sentenza giudiziaria, essendo un titolo esecutivo, e può essere utilizzato per ottenere l’iscrizione di ipoteche giudiziali o per altre azioni esecutive.
- È obbligatorio avere un avvocato? Sì, la presenza di almeno un avvocato per parte è necessaria per garantire la validità e la conformità dell’accordo alle norme di legge.