Cosa si intende per affido o affidamento esclusivo ?
L’affido esclusivo si verifica quando il giudice stabilisce che la custodia del minore sia assegnata a un solo genitore, limitando i diritti dell’altro. A differenza dell’affidamento condiviso, che mira a garantire una relazione stabile con entrambi i genitori, l’affido esclusivo è un provvedimento eccezionale. Viene preso solo quando il giudice ritiene che l’affidamento condiviso possa essere dannoso per il minore.
Condizioni per l’affido esclusivo: quando è possibile richiederlo?
L’affido esclusivo viene concesso in casi in cui il comportamento del genitore non affidatario costituisce un rischio o una negligenza grave nei confronti del minore. Tra le situazioni principali che giustificano l’affido esclusivo rientrano:
• Mancata cura ed educazione del minore: il genitore non provvede ai bisogni essenziali del figlio.
• Condanna per reati gravi: se uno dei genitori è condannato per reati che compromettono l’integrità morale e psicologica del minore.
• Dipendenza da sostanze: presenza di dipendenze da alcol o droghe che influenzano la capacità di accudire il minore.
• Violenza domestica: il genitore esercita violenza, fisica o verbale, nei confronti dell’altro genitore o del minore stesso.
• Violazione degli obblighi economici: come il mancato versamento dell’assegno di mantenimento.
In questi casi, il giudice può optare per l’affido esclusivo, mantenendo comunque per il genitore non affidatario alcuni diritti, tra cui quello di visita e il coinvolgimento, seppure ridotto, nelle decisioni principali relative alla vita del minore.
Quali sono le conseguenze e cosa comporta l’affidamento esclusivo?
L’affidamento esclusivo comporta un maggior grado di autonomia decisionale per il genitore affidatario, che può prendere decisioni sulla vita quotidiana del figlio senza il consenso dell’altro genitore. Tuttavia, per le decisioni rilevanti (come quelle legate alla salute o alla formazione scolastica), il genitore non affidatario mantiene un diritto di essere consultato e informato. Questo diritto, comunque, può essere limitato se il giudice lo ritiene opportuno.
Cosa prevede l’337-quater del Codice Civile
L’articolo 337-quater del Codice Civile disciplina l’affidamento esclusivo, conferendo al giudice la facoltà di affidare i figli minori a uno solo dei genitori qualora ritenga, con provvedimento motivato, che l’affidamento condiviso sia contrario al loro interesse. In base alla norma, ciascun genitore può, in ogni momento, richiedere l’affidamento esclusivo qualora si presentino le condizioni che giustifichino questa scelta. Il genitore cui viene concesso l’affidamento esclusivo, salvo diversa disposizione del giudice, esercita in modo esclusivo la responsabilità genitoriale sui figli. Tuttavia, le decisioni di maggiore interesse, come quelle riguardanti la salute e l’istruzione, devono essere prese congiuntamente, a meno che il giudice non disponga diversamente. Anche se privo della custodia, il genitore non affidatario mantiene il diritto e il dovere di vigilare sull’educazione e l’istruzione dei figli e può fare ricorso al giudice qualora ritenga che siano state prese decisioni dannose per il minore. L’art. 337-quater stabilisce dunque un equilibrio tra protezione del minore e il ruolo di entrambi i genitori, garantendo al contempo la possibilità di intervento per prevenire situazioni pregiudizievoli.
Quanto dura ?
L’affidamento esclusivo non ha una durata fissa; può essere mantenuto fino alla maggiore età del figlio, a meno che la situazione non cambi in modo sostanziale. Se il genitore non affidatario dimostra di aver migliorato le proprie capacità di cura e protezione del minore, può chiedere una revisione dell’affidamento e richiedere il passaggio a un affido condiviso.
Cosa è l’affidamento o affido super esclusivo?
L’affidamento super esclusivo rappresenta una misura ancora più restrittiva e viene disposto solo in casi di estrema gravità. In situazioni in cui il genitore non affidatario risulta del tutto inadatto a svolgere il proprio ruolo, il giudice può concedere al genitore affidatario il diritto di prendere tutte le decisioni rilevanti in autonomia.
In questi casi, il genitore affidatario ha pieno potere decisionale su tutte le questioni relative alla salute, alla formazione e al benessere del minore. Il genitore non affidatario mantiene, in linea di principio, l’obbligo di mantenimento economico, ma non ha diritto a essere consultato per decisioni di rilievo.
Affidamento esclusivo e super esclusivo: quali differenze?
Mentre l’affidamento esclusivo concede al genitore affidatario un maggiore controllo sulla vita quotidiana del figlio, l’affido super esclusivo limita ulteriormente i diritti del genitore non affidatario. Nello specifico:
• Nell’affido esclusivo, il genitore non affidatario mantiene un certo coinvolgimento nelle decisioni importanti.
• Nell’affido super esclusivo, invece, il genitore affidatario prende tutte le decisioni senza la necessità di consultare l’altro.
Qual è l’interesse superiore del minore?
In entrambi i casi, l’interesse superiore del minore rappresenta la priorità assoluta. Ogni decisione del giudice è presa con l’obiettivo di garantire un ambiente stabile e protetto per il bambino, e ogni provvedimento può essere rivalutato se emerge che il contesto familiare è cambiato o se nuove informazioni rendono necessario un riesame delle disposizioni iniziali.
Conclusioni
L’affido esclusivo e super esclusivo sono strumenti di tutela che il giudice può utilizzare per salvaguardare il benessere del minore. Entrambe le soluzioni implicano conseguenze specifiche e richiedono una valutazione attenta di situazioni delicate. Qualsiasi decisione viene presa nell’interesse superiore del minore, assicurando che le sue esigenze siano prioritarie in ogni circostanza.